Edward BachEdward Bach, nacque a Moseley, un piccolo paese a pochi chilometri da Birmingham, nelle West Midlands dell'Inghilterra e crebbe nelle campagne del Galles, la terra della sua famiglia. Primogenito di tre figli, manifestò sin da bambino una forte sensibilità per ogni forma di vita,  sensibilità che  si rivelerà fondamentale sia nella sua formazione che nelle scelte che farà da adulto. A diciasette anni, per non essere di peso alla famiglia, decise di interrompere gli studi per andare a lavorare nella fabbrica di ottone del padre, fu vivendo a stretto contatto con gli operai e ascoltanto i loro problemi, compresi quelli della salute, che si rese conto di voler dedicare la sua vita allo studio della medicina e, con l’approvazione e il sostegno del  padre, si iscrisse alla facoltà di medicina dell'Università di Birmingham dove si laureò nel 1913. Nello stesso anno iniziò a lavorare presso l'University College Hospital di Londra con  l'incarico di responsabile del pronto soccorso e successivamente quello di responsabile del reparto di chirurgia d'urgenza al National Temperance Hospital. Iniziò però a manifestare insofferenza nel suo lavoro in quanto si accorse che la medicina tradizionale teneva conto solo della malattia e non anche della complessità della persona capiì infatti  che "nel trattamento di una qualsiasi patologia, la personalità dell'individuo gioca un ruolo più importante del corpo". Il desiderio di ricerca di un nuovo tipo di cura spinse così  il dottor Bach ad abbandonare il reparto di chirurgia dell'Ospedale dello University College, appena un anno dopo il suo ingresso, per passare a quello di immunologia. Fu così che Bach cominciò a dedicarsi alle ricerche sui batteri, facendo importanti studi e pubblicazioni di batteriologia. Nel 1914, allo scoppio della Prima guerra mondiale, Bach fu riformato alla visita di leva a causa delle sue precarie condizioni fisiche, ma nonostante tutto gli fu affidata la responsabilità di quattrocento posti letto nell'Ospedale dove si era laureato. Nel luglio 1917, dopo una grave emorragia, gli venne diagnosticato un tumore alla milza, che gli fu asportato localmente, ma le condizioni rimasero critiche e la prognosi dei  chirurghi fu di tre mesi di vita. Bach decise di reagire a questa notizia dalle conseguenze apparentemente inevitabili passando il proprio tempo in laboratorio, assorbito completamente dai propri esperimenti. Ma i tre mesi passarono, e Bach non morì; la malattia regredì, fino a scomparire del tutto, e non si ripresentò per molti anni.  Fu così che Edward Bach teorizzò che un grande entusiasmo e una grande voglia di vivere  aiutavano nella guarigione delle malattie. Su questo principio, infatti, si fonderanno, più tardi, i suoi rimedi.

omeopatiaDal 1919 al 1922 lavorò come batteriologo presso l’ospedale  Omeopatico di Londra, e durante gli studi sui vaccini si imbatté nell'Organon, il testo principale di Samuel Hahnemann, il medico tedesco fondatore dell'omeopatia. Nel lavoro di Hahnemann trovò un'affinità con il suo pensiero: “Curare il malato e non la malattia” . In quel periodo cominciò a sintetizzare nuovi vaccini, chiamati nosodi che dovevano essere somministrati per bocca. I sette vaccini orali chiamati "sette nosodi di Bach" vennero acclamati entusiasticamente dagli ambienti della medicina alternativa e largamente utilizzati non solo nel Regno Unito, ma anche in Germania e negli Stati Uniti. Nel 1924 presentò ad un Congresso una relazione intitolata Tossicemia intestinale e la sua relazione con il cancro, nella quale sottolineava che il beneficio era dovuto al miglioramento generale dell'organismo e non al trattamento locale.

Da qui fino al 1930 è una continua "escalation" di successi per il medico di origini gallesi, tanto che rinunciò ai suoi incarichi nella salute pubblica, per dedicarsi a tempo pieno alla sintesi dei vaccini nei suoi laboratori ed al lavoro nel suo studio. Scritti e conferenze ne ampliarono la fama tanto da essere considerato il "secondo Hahnemann".

« La salute è il nostro patrimonio, un nostro diritto. È la completa e armonica unione di anima, mente e corpo; non è un ideale così difficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale che molti di noi hanno trascurato » (Edward Bach)

Contemporaneamente Bach lavorò sul "mentale", cioè sul tipo di personalità dei pazienti, notando che ad ognuno dei sette ceppi batterici corrispondevano delle note caratteriali predominanti. Quando fu certo che ai sette gruppi batterici corrispondevano altrettante personalità specifiche, affermò di aver dimostrato la fondatezza delle proprie convinzioni, cioè che curando i pazienti a seconda delle loro tipologie caratteriali si otterrebbero risultati al di là di ogni aspettativa.

Nel 1928, mentre si trovava nel Galles, il Dr. Bach, fu invitato ad un ricevimento durante il quale ,essendo un evento per lui noioso, cominciò ad osservare le persone  intorno a se, rendendosi ben presto conto che queste avrebbero potuto essere raggruppate in gruppi omogenei “l’umanità è composta da un preciso numero di gruppi tipologici” E.B. . Iniziò da quella sera a studiare i pazienti e a somministrare i rimedi in base al loro carattere.

Tra il 1928 ed il 1930, Bach scoprì i primi tre fiori: Impatiens, Mimulus, Clematis.

15203178 l piccolaPreparò questi tre rimedi, i primi tre Fiori di Bach, con lo stesso metodo utilizzato per preparare i vaccini orali, e li prescrisse ai propri pazienti in base al loro profilo psicologico, ottenendo dei notevoli risultati. 

Nel giro di poco tempo decise di lasciare Londra per dedicarsi completamente a questa nuova scoperta che significò rinunciare ad uno studio già ben avviato, alla fama e alla sicurezza del denaro, da quel momento in poi non volle più esser pagato per i suoi consigli e le sue prestazioni e visse esclusivamente delle donazioni che gli venivano fatte, spinto solo dalla sicurezza che la strada intrapresa era giusta e valida.

Si trasferì nella campagna gallese, iniziando una nuova vita a stretto contatto con la natura. Dedicò molto tempo alle passeggiate fatte in solitudine, e fu durante una di queste , all’alba, mentre camminava in un campo ancora bagnato dalla rugiada notturna, che lo colpì l’idea che ogni goccia di rugiada dovesse avere al suo interno parte delle proprietà della  pianta sulla quale era posata, in quanto il calore del sole doveva magnetizzare fortemente l’acqua con i principi attivi della pianta stessa. Capì quindi che ottenere i rimedi in questo modo avrebbe fatto si che si sarebbero potute conservare incontaminate e perfette tutte le proprietà della pianta stessa. Da questo momento in poi utilizzerà solo ed esclusivamente il “metodo della solarizzazione” per preparare i rimedi floreali.

Nello stesso periodo trovò altri sei rimedi: Chicory, Agrimony, Vervain, Cerato, Centaury e Sclerantus.

Nel 1931 pubblicò la prima stesura di “Guarisci te stesso” e trovò gli ultimi tre rimedi, Water Violet, Gentian e Rock Rose  facenti parte dei Dodici Guaritori:

I dodici Guaritori: 

Successivamente  soggiornò a Cromer in Inghilterra dove si dedicò sempre più attivamente alla cura delle persone usando i dodici principi da lui scoperti.

Pubblicò numerosi articoli sul "The Homoeopatic World "sui diversi rimedi floreali da lui scoperti e sulle possibilità che offrivano le sue terapie. In conseguenza di tutti questi articoli e delle sue nuove teorie l'ordine dei medici nel 1932 minacciò di radiarlo in quanto tutto ciò, a loro avviso, era in contrasto con l'etica professionale anche perchè consentiva a persone non laureate in medicina di usare i suoi metodi di cura insegnandogli come fare. Bach reagì a ciò dicendo che rinunciava con gioia al titolo di medico, per diventare un semplice erborista, la cosa importante per lui era riuscire ad alleviare le sofferenze delle persone.

In quel periodo scoprì altri quattro rimedi che chiamò "Rimedi di aiuto": Gorse, Oak, Heather, Rock Water, chiamati così perchè li considerava importanti per quelle persone per le quali l'angoscia e la preoccupazione per la malattia erano  diventate parte integrante della loro stessa personalità. In quel periodo inviò di due serie complete dei suoi rimedi alle principali farmacie di Londra con la preghiera di venderle al minor prezzo possibile.

Nell'autunno del 1933 pubblicò il manoscritto "The Twelve healers & Seven Helpers" (I dodici guaritori e i quattro aiuti) e nello stesso periodo trovò: Wild Oat, Olive, Vine e il RESCUE REMEDY, una miscela di rapido intervento composta da tre fiori, Clematis, Impatiens, Rock Rose.

Nel 1934 si trasferì definitivamente in una casa di Mount Vernon, piccolo villaggio nell'Oxfordshire, oggi sede del Bach Centre.   

I Sette aiutanti:

E nel giro di pochi mesi scoprì i restanti 19 fiori, denominati da lui i 19 assistenti, ma li scoprì in primavera, il sole non era così caldo, e quindi decise di utilizzare un nuovo metodo di preparazione, “il metodo della bollitura”.

I Diciannove assistenti: 

AspenBeech - Cherry Plum - Chestnut Bud - Crab Apple - Elm HollyHoneysuckleHornbeamLarch - Mustard - Pin - Red Chestnute - Star of Bethlehem - Walnut White Chestnut - Wild RoseWillow 

Aspen
Beech
Cerry Plum
Chestnut Bud
Crab Apple
Elm
Holly
Honysukle
Hornbeam
Larch
Mustard
Pine
Red Chestnut
Star of Bethlehem
Sweet Chestnut
Walnut
clemstid
gentian
impatiens

Nel 1935 i rimedi erano diventati 38 oltre al Rescue remedy, al quale aveva aggiunto, insieme ai già presenti Clematis, Impatiens e Rock Rose, Cherry Plum e Star of Bethlehem.

Nel 1936 scrsse e pubblicò il libro "The Twelve healers and other remedies" (I dodici guaritori ed altri rimedi) e lavorò alla conferenza intitolata "Le erbe guaritrici", che espose il giorno del suo cinquantesimo compleanno. A quel punto il lavoro fu finito. Iniziò ad istruire i suoi assistenti così da lasciare alle generazioni future tutte le informazioni che lui aveva messo appunto nei lunghi anni della sua vita in modo che nulla andasse perduto e tutti potessero beneficiare dei suoi rimedi

Il 27 novembre 1936, a cinquant'anni, Edward Bach si spense nel sonno a Didcot,  una casa di cura vicino alla sua abitazione, dove era da poco ricoverato, felice di aver portato a termine quella che sentiva esser  la sua missione. La causa della morte, secondo il certificato, fu «sarcoma e scompenso cardiaco», dovuto una recidiva del tumore dopo 19 anni

La sua casa di Mount Vernon, lasciata in eredità alla stretta collaboratrice Nora Weeks, sua esecutrice testamentaria  oggi è sede di una fondazione in suo onore e di un museo.